
Le aziende che investono nell’Interactive Print, o stampa interattiva, e che credono nei vantaggi dei prodotti stampati interattivi, sono un’interessante realtà in crescita. L’idea di fondo è quella di dotare i fogli di carta di chip e di LED affinché il supporto cartaceo possa arricchirsi di un ventaglio di potenziali azioni che aumentino il suo valore. Le aziende che vogliono investire in questo particolare ambito del settore della stampa mirano a sviluppare una procedura che abbatti i costi di produzione nella fase di lavorazione e sono motivate a trovare concreti ambiti di applicazione, che possano attirare il maggior numero di clienti/utenti finali.
Il fascino di questa tendenza del mercato è proprio quella di inglobare nel target di riferimento oltre ai tech addicted anche gli immigrati digitali più tutti quelli che amano i prodotti stampati, (riviste e libri). Ed è proprio questa la sfida:
Superare la divisione tra fisico e digitale con una mediazione e dunque con la missione di rendere interattivo un classico prodotto cartaceo.
C’è chi ha lanciato biglietti da visita digitalizzati, chi pensa allo sviluppo di un prototipo digitale che aiuterà a veicolare più informazioni delle parole, ma anche chi crede che la stampa sia la nuova frontiera del digitale.