Viviamo sempre di più nell’era della realtà aumentata e della realtà virtuale, della realtà alternativa e interattiva. Qualcuno cerca di sfuggire, allontanandosi dai monitor, ma non si tratta solo di digitale, è proprio una questione del voler cercare la soddisfazione al di fuori dall’oggettività della vita reale. Ma c’è molto di più della tecnologia.
Viviamo, o vogliamo vivere, in una realtà alternativa e questo deve essere uno stimolo per creare prodotti di stampa che possano permettere al pubblico, target e/o clienti di godere di questa simulazione, di questo spostamento dal reale all’alternativo, di renderli partecipi facendoli interagire. Da qui nasce l’Interactive Print.
Ci sono molti esempi, possiamo viverla nella campagna pubblicitaria, la prima in Italia, di Instagram che ha tappezzato le città con manifesti che hanno come payoff (quello che i nostri genitori alcuni anni fa chiamavano “slogan”): “Dove guardi c’è una storia”.
Le scene, che vediamo in giro, ci raccontano storie che in parte sono vere e sono spesso create al fine di rappresentare una verità. Questa verità è una rappresentazione pubblica, non racconta che gli spaghetti condivisi come in “Lilli e il vagabondo” non sono altro che un’occasione per raccontare una storia sui social. È vero si tratta di immagini ferme, ma che in qualche modo interagiscono con l’utente raccontando una storia per l’appunto.
Si fa sempre di più l’uso di elementi virtuali, aumentati, sulle fotografie appositamente scattate per miscelare vero e falso. Si arriva persino a fare la fatica di essere da qualche parte per dirlo, sotto forma di immagine, di post, di geolocalizzazioni, di tag per richiamare l’attenzione di chi potrebbe vivere un attimo di vita vera, invece che rimanere incollato allo smartphone per farsi i fatti degli altri.
Questo però, è preferibile definirla realtà virtuale. La realtà aumentata è un’altra cosa. Basti pensare al film “Ritorno al futuro II”, quando l’attore, Michael J. Fox, che interpreta il personaggio Marty immagina di essere divorato da un enorme squalo. Era semplicemente un effetto, o meglio il trailer dello squalo 19 in 3D, che era stato creato appositamente per suscitare emozioni e ci catapultava già allora nel futuro.
Facciamo un esempio su come sta cambiando il modo di fare fotografia e catturare immagini e/o momenti: se la realtà vera ti impedisce di inquadrare correttamente il tuo bambino mentre sta giocando in un campo da baseball, in quanto tra te e lui c’è una recinzione, ci pensa la tecnologia a toglierti quel disturbo. Attenzione però, questa tecnologia è disponibile già da tempo, quello che cambia è l’approccio alle evoluzioni di analisi dell’intelligenza artificiale.
All’ultimo evento I/O 2017 Google ha mostrato un poderoso passo in avanti proprio nell’ambito dell’Intelligenza artificiale, con esempi concerti del come l’analisi dell’ambiente, di come le immagini possano integrare la realtà fisica all’universo dei dati. Ad esempio, leggendo un’insegna di un negozio con la fotocamera dello smartphone, accedi alle informazioni e/o recensioni relative a quel luogo. Un ulteriore esempio può essere rappresentato da una rete Wi-Fi, in quanto lo smartphone ti consente di leggere l’etichetta del router contenente user e password riconoscendone i dati e connettendosi automaticamente.
Questa tecnologia, in grado di riconoscere le immagini, ha superato di gran lunga l’occhio umano. La percentuale di riconoscimento errato di un sistema digitale, che solo 5 - 6 anni fa era davvero molto superiore, ora è minore rispetto alla capacità umana.
Per non parlare dell’illusione ottica, se la si può chiamare così, nella quale posizionando lo smartphone davanti ad un’immagine di una bicicletta, nel suo schermo improvvisamente la vedremo muoversi. Le immagini così ottengono quella dinamicità che sul semplice supporto cartaceo non hanno. Non solo virtuale, ma anche l’aumentata incontra il reale.
Interagire sarà sempre il presupposto principale e tu, stampatore, non potrai più tirarti indietro. Da un semplice payoff potrai ricavare numerosi profitti. Rendi le tue stampe interattive, non limitare i tuoi clienti nelle scelte. Ricorda che la banalizzazione è il prezzo della comunicazione.
Realtà alternativa e interattiva
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